Il mondo dell’illustrazione mi affascina come la possibilità di creare libri partendo da semplici forme, riuscire a giocare con le immagini ed i colori cercando soprattutto di stimolare la fantasia.
I miei primi progetti di albi illustrati erano colmi di immagini, poi nel tempo ho scelto l’essenzialità, utilizzando semplici linee che descrivono e riportano a chiare figure geometriche, eliminando in questo modo tutto ciò che è superfluo. Il bambino oggi giorno è bombardato da mille immagini più o meno complesse, che scorrono velocemente sullo schermo della televisione o dai tablet e smartphone. Egli non è più abituato ad osservare con calma e a guardare in modo differente ciò che ha dinnanzi.
La lettura del libro deve incuriosire, essere il tramite per esplorare in modo creativo quello che ci circonda, un mezzo per liberare la fantasia, riuscire a vedere in un pezzo di carta strappato un viso, una nuvola, una pozzanghera.
Riscoprire insomma le cose più semplici.
Il libro deve divertire, con esso si può giocare, scoprire forme nascoste, modificare oppure inventare una storia, dare la possibilità di “vedere oltre” il disegno presentato. Creare una nuova strada per veicolare la fantasia ed abitare un mondo fantastico.
Ho frequentato svariati corsi presso la Scuola di Illustrazione di Sarmede, studiato i libri di Bruno Munari, Katsumi Komagata, David Carter, Leo Lionni come pure di Enzo e Iela Mari, Maria Lai, Lia Drei. Questi sono alcuni dei nomi cui sono affezionata. Guardare il loro modo di disegnare, cucire, piegare e tagliare la carta, uscire dalle regole, fare ricerca mi hanno fatto scoprire un modo diverso di concepire l’albo illustrato ed avvicinarmi al libro d’artista per bambini.
Adotto diverse tecniche a seconda di quanto rappresentare: il collage, l’inchiostro di china e l’acquerello, la stampa, il monotipo, il pochoir, le matite colorate.